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Attenzione! Dalla Cina prevedono una nuova crisi globale. Ecco il meccanismo scatenante

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mercati finanziaridi Luca Lippi

Esiste un pericolo concreto che s’inneschi un nuovo periodo di crisi? Non che quello attuale non abbia la sua importanza, ma piuttosto che la sua evoluzione e le “manovre” messe in opera per chiuderlo possano avviare un nuovo ciclo di crisi.

Previsioni di sedicenti broker, ormai quotidianamente, lanciano strali catastrofistici, ma tutto questo è molto lontano dalla realtà. Detto questo, senza catastrofismi, è tuttavia verosimile aspettarsi una nuova crisi economica globale. I segnali giungono dai report dell’agenzia di rating cinese Dagong Global Credit Rating Co., Ltd che a qualcuno potrebbe non ricordare niente, ma non sfugge il nome agli operatori di mercato giacché la succitata agenzia è attualmente la più richiesta e accreditata (in termini di attendibilità delle sue analisi) oltre le più nominate agenzie statunitensi Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch.

Secondo gli analisti dell’agenzia, tramite le parole del suo presidente, l’erogazione di crediti messa in atto all’interno delle economie dei Paesi maggiormente sviluppati è assai più elevata della produzione di beni dei Paesi stessi. Questo ha creato una bolla di dimensioni piuttosto importanti. Ovviamente il fatto che nei Paesi più sviluppati si sia creata una bolla non significa che il rischio di esplosione sia circoscritto a questi Paesi; il “contagio” di questa criticità è stato già trasmesso al resto del mondo attraverso le politiche di Quantitative Easing e il ricorso alla stampa di moneta.

Qual è il meccanismo che potrebbe creare la nuova crisi? E’ molto semplice; essendo stata immessa sul mercato una quantità stratosferica di denaro, o il mercato riesce a trasformare tutta questa liquidità in un altrettanto stratosferico “boom” economico (creando le condizioni di riassorbire il denaro in circolazione), oppure il mercato renderà inerme la quantità in eccesso di denaro circolante provocando una crisi assai più grande di quella del 2008.

E’ normale e comprensibile che le manovre messe in atto siano propedeutiche a sviluppare una ripresa vigorosa dell’economia, ma il crollo del prezzo delle materie prime e le notizie non confortanti provenienti dall’unico mercato in grado di assorbire consumi (quello cinese) non aiutano a intravvedere evoluzioni positive.

Rimane da seguire con attenzione la situazione perché l’apprezzamento del Dollaro Usa potrebbe essere la causa della flessione dei prezzi delle materie prime, ma non possiamo esserne sicuri, al pari di quanto non possiamo esserlo delle analisi di Dagong Global Credit Rating Co.,Ltd.

Attendiamo i report di risposta delle altre agenzie di rating che, ad oggi, ritardano innescando la consuetudine del “silenzio assenso”.


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